Una migliore qualità della vita per le persone affette da demenza
San Giovanni Lupatoto
Un approccio integrato che parte dalla conoscenza e dall’osservazione di come le persone affette da demenza interagiscono con il mondo circostante. Ecco perché l’obiettivo è quello di approcciare l’anziano ed i familiari mettendo a disposizione spazi idonei, persone preparate e competenti nell’uso del modello e programmi, ovvero attività formative e animative come una “protesi” intorno al malato stesso. Questo e molto altro è Gentlecare, presentato lo scorso 26 febbraio a partire dalle 9 al Centro residenziale Monsignor Ciccarelli di San Giovanni Lupatoto (Vr), all’interno della giornata formativa – organizzata da Asfe, Ottima Senior e Fondazione Pia Opera Ciccarelli – intitolata “Il Metodo Gentlecare nell’assistenza alla demenza: una migliore qualità di vita per le persone”.
Occuparsi di anziani oggi non è affatto semplice, occuparsi di anziani affetti da demenza o da malattia di Alzheimer lo è ancora meno. I dati sono preoccupanti e evidenziano un continuo incremento delle demenze anche in Italia. Tanto che l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) e Alzheimer’s Disease International (Adi) hanno identificato come priorità sanitarie globali la malattia di Alzheimer e le altre demenze.
Gentlecare è un modello canadese sviluppato da Moyra Jones (Moyra Jones Resources Ltd) per la gestione dell’anziano e per l’assistenza alla demenza in una prospettiva d’insieme: dalla progettazione e ristrutturazione degli ambienti dedicati all’accoglienza dell’anziano, alla scelta dei colori e gli arredi, dalla progettazione alla gestione di percorsi di formazione rivolti al personale, all’ottimizzazione delle risorse, ai progetti innovativi.
Ai lavori del 26 febbraio hanno preso parte esperti del settore tra cui l’architetto Enzo Angiolini, la referente italiana per il modello Gentlecare dott.ssa Elena Bortolomiol e la dott.ssa Laura Lionetti della Cooperativa Sociale Itaca, ovvero i tre soci fondatori del Gruppo Ottima Senior.
L’applicazione di Gentlecare permette infatti di gestire i disturbi del comportamento, promuovere l’autonomia, ottimizzare le capacità funzionali residue, contrastare le perdite funzionali e cognitive, promuovere il benessere della persona, ridurre lo stress di chi si prende cura del malato.
Oggi solamente 8 dei 194 Stati membri dell’Oms hanno in atto un piano nazionale sulle demenze. Alcuni Paesi, come l’India, hanno strategie nazionali, ma sviluppate da organizzazioni della società civile. Il rischio di demenze è già di 1 a 8 per gli over 65 e di 1 a 2,5 per gli over 85, l’impatto sarà sempre maggiore con il passare dei decenni anche perché, molto semplicemente, si vive più a lungo. In tutto il mondo ogni 4 secondi nasce un nuovo caso di demenza, un tasso di crescita pari a 7,7 milioni di nuovi casi ogni anno – le stesse dimensioni delle popolazioni di Svizzera o Israele. In Italia si stima che le persone con demenza siano un milione, di cui 600 mila malate di Alzheimer, ma il nostro Paese non possiede ancora un Piano nazionale per le demenze.
Laura Lionetti