L’efficacia del progetto di auto aiuto in direzione educativo-sociale
PORDENONE – Il progetto musicale “Capitano tutte a noi” mostra ogni giorno che passa di essere un importante riferimento per i ragazzi del gruppo che si vivono, prima di tutto, come fratelli e amici. L’essere e il fare gruppo dà forza ed energia ad ogni singolo, e lo stare insieme è una sorta di terapia non convenzionale, una medicina per l’anima. In questo senso, il progetto rivela tutta la sua efficacia di auto aiuto in direzione educativo-sociale, anche per gli operatori Itaca coinvolti. Facciamo un passo indietro. Nel corso dell’estate la band dei Capitano tutte a noi ha partecipato a diversi appuntamenti estivi, e altri se ne sono già aggiunti per l’autunnoIl gruppo, come confermato anche dallo staff del festival Folkest, è cresciuto sia a livello musicale che a livello di tecnica. La forza della band sta nella capacità di destreggiarsi tra diversi generi musicali con naturalezza e scioltezza, mettendoci la giusta carica ed energia. Rispetto agli inizi, in cui suonavano solo musica italiana, ora i CTAN passano dal pop italiano al beat anni ’60 al pop americano degli anni ’80-’90 (Cindy Lauper, Belinda Carlisle), arricchendo il tutto con alcuni brani propri, un pezzo strumentale Intro Sinfonic, And I Hope scritto a quattro mani al telefono da Beniamino e Tiziano, per concordare linea melodica, Un Fuoco brano in italiano con musica di Beniamino, Paolo e Tiziano, testo di Tiziano.
Il mini tour estivo è partito il 6 giugno dal Rock Town di Pordenone, dove la band ha partecipato con due brani, come ospite, al saggio musicale della scuola di musica Farandola. Il 18 giugno la prima esibizione live “integrale” a Casa Ricchieri sempre a Pordenone, Comunità alloggio per persone con sofferenza mentale gestita dalla Cooperativa sociale Itaca, l’accoglienza è stata molto calorosa.
Il 24 giugno la prima delle due tappe di Folkest, a Fiume Veneto, nella cornice del giardino parco di Villa Ricchieri. Davanti ad un pubblico molto caloroso, i nostri hanno fatto da spalla a un gruppo di ragazzi veneti che suonavano musica celtica, i Rolling Around. Il 3 luglio concerto a Villa Iacobelli a Sacile, a seguire cena e festa tutti insieme.
E poi la seconda tappa a Folkest il 7 luglio a Cassacco. Bellissimo il tragitto, un po’ di tensione tra i ragazzi, “ma l’accoglienza dell’amministrazione comunale ci ha rincuorati subito. Siamo stati presentati attraverso la valorizzazione del nostro progetto e della sua valenza – spiegano i Capitano tutte a noi -, ponendo l’accento su frontiere da superare e aperture mentali da affrontare con l’aiuto della musica”. Accogliente il pubblico, al quale è stata riservata la scaletta completa, tanto che Un Fuoco ha fatto emozionare molti per il contenuto del testo. Un particolare ringraziamento, ci tengono a sottolinearlo, ai tecnici del suono che li hanno amplificati, gli stessi di luglio 2015 con Eugenio Finardi a Spilimbergo, Fabio Cimenti e il suo staff, “uno dei più bravi al mixer audio e luci finora incontrati”. Dopo il concerto, a cena in buona compagnia con gli organizzatori di Folkest.
La stagione estiva si è chiusa il 29 luglio al Parco di San Valentino a Pordenone, due ore ininterrotte di musica con tre bis richiesti dal pubblico. Al Parco ci torneranno verso ottobre, e proprio per l’autunno è annunciato un ulteriore arricchimento del repertorio con altri autori, ma per il momento è tutto top secret.
Il progetto musicale Capitano tutte a noi ha mostrato di essere un importante riferimento per i ragazzi del gruppo che si vivono, prima di tutto, come fratelli e amici. Le incertezze dei primi passi fatte di ansia, paure e insicurezze si sono di molto mitigate anche perché il gruppo dà forza ed energia ad ogni singolo, e in questo senso lo stare insieme condividendo una medesima passione diventa una sorta di terapia non convenzionale e medicina per l’anima.
L’unione tra i componenti ha permesso di vincere e risolvere le incomprensioni che talvolta si venivano a creare, come in ogni band (anche famosa) che si rispetti. “Lo stare insieme – sottolineano i Capitano tutte a noi – ci ha consentito di conoscere i limiti e i pregi di ciascuno di noi, ci ha insegnato (e noi lo abbiamo imparato) ad accettarne l’unicità, ma ci ha anche dato preziosi suggerimenti su ciò che andava cambiato”.
Il progetto, in tal senso, rileva la sua efficacia di auto aiuto in direzione educativo-sociale. Ora i ragazzi vogliono proseguire e crescere insieme, mettendo nelle “loro” canzoni le loro emozioni, gioie, dubbi. La musica diventa così ponte maturativo e di crescita personale per ciascuno, operatori compresi.
“Desideriamo ringraziare Itaca, Folkest e Amici di Bambi (dove facciamo le prove), e salutare tutto il gruppo di fan e simpatizzanti. Un grazie a Giovanni Gustinelli e al suo staff per la creazione delle magliette del gruppo.
Ringraziamo anche chi fino ad ora ci ha sostenuto e continua a credere in noi. Ora però una nuova sfida ci attende: il gruppo parteciperà (notizia dell’ultimo minuto) a Fiume Veneto in data 23 settembre al rock contest nella sezione “brani inediti”. Poi il prossimo appuntamento sarà un concerto dedicato al tema della salute mentale che si terrà nel Chiostro della Biblioteca di Pordenone il 9 ottobre.
La formazione musicale dei Capitano tutte a noi è nata nel 2013 a Pordenone all’interno di un progetto della Cooperativa sociale Itaca, questi sono i componenti della band: Valentina Ius (voce solista), Pino Dipaola (voce-cori-percussioni), Felice Bellucci (voce-cori), Beniamino De Piccoli (chitarra-voce), Paolo Galofaro (basso-cori), Tiziano Grendene (chitarra-tastiere-voce), Domenico Ballancin (batteria), Alan Pavic (fisarmonica).