CONFRONTO DI “ESISTENZE” NEL DIALOGO GIOVANI-ANZIANI

Trieste

Un intenso percorso di incontri e dialoghi tra opposte generazioni per parlare e discutere sui temi fondamentali della vita e del quotidiano: dalla solidarietà alla giustizia, dalla legalità alla pace, passando per l’amicizia e la ricerca della felicità. Protagonisti di questo originale “gioco di specchi” i giovani e gli anziani della nostra città e dell’intera regione, che si sono confrontati nell’ambito del progetto denominato “Esistenze. Osservatorio sulle età della vita”, giunto alla sua terza edizione ed ideato dal Centro Teatro Animazione e Figure di Gorizia, curato da Roberto Piaggio ed Elisabetta Gustini, con la collaborazione e il sostegno di Regione, Provincia e Comune di Trieste. Un percorso che è partito dai laboratori portati avanti nel corso dell’ultimo anno scolastico e che si è sviluppato attraverso ben 153 incontri, cui hanno partecipato oltre un migliaio di alunni in rappresentanza di 44 classi della scuola dell’infanzia, Primaria e Secondaria di primo grado, insieme a un centinaio di anziani, provenienti da scuole e strutture per la terza età della regione Friuli Venezia Giulia. Un progetto che a sua volta si è ispirato ai temi trattati nel libro “Io credo. Dialogo tra un’atea e un prete”, nel quale si sono confrontati sui capisaldi dell’etica, della religione e del sociale, due personaggi solo apparentemente distanti, quali l’astrofisica Margherita Hack e Don Pierluigi Di Piazza, i cui pensieri sono stati raccolti dalla giornalista Marinella Chirico. Ieri pomeriggio, nella suggestiva cornice di piazza Unità, si è svolto l’evento conclusivo del progetto, attraverso una performance di teatro, danza e musica, con le coreografie di Kàartik e le musiche di Claudio Parrino. Una piazza interamente colorata dalle magliette dei bambini, divisi per classi e scuole, che, tenendosi per mano, hanno realizzato, insieme agli anziani, originali coreografie e hanno espresso i loro pensieri su alcuni degli aspetti più importanti della vita, guidati dagli insegnanti e sostenuti dai genitori, per poi andare a comporre, con i loro movimenti, le galassie dell’intero Universo. A scandire i momenti dello spettacolo, gli interventi di Margherita Hack e di Pierluigi Di Piazza, tratti da alcuni passaggi fondamentali contenuti nel libro. I due protagonisti del volume si sono gustati la rappresentazione da una cornice decisamente speciale, quella del palazzo comunale. «È stata un’occasione interessante e piacevole che mi ha portato a confrontarmi con un amico conosciuto molti anni fa – ha commentato Margherita Hack -. Un modo per riflettere su temi importanti e dove non è strettamente necessario essere credenti. Credere o non credere è semplicemente un atto di fede. Io accetto il mondo così com’è, fatto di materia, ma ci sono degli ideali e dei valori che vanno rispettati, come la solidarietà o l’uguaglianza». Concetti ripresi da Don Pierluigi Di Piazza: «Quando si confrontano un ateo e un credente, quello non deve essere un punto di arrivo ma al contrario un punto di partenza, dove si possono trovare degli elementi comuni, dal senso della giustizia a quello dell’accoglienza – ha sottolineato Di Piazza -. Io ad esempio mi sento laico in partenza, un umile credente sempre in ricerca e solo alla fine anche un prete».

Pierpaolo Pitich

Fonte: Il Piccolo, Trieste, 16-05-13, 26 Nazionale

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