IL FUTURO DIPENDERÀ DALLA NOSTRA CAPACITÀ DI DIALOGO

Pubblico-privato riconoscano, di più e meglio, il ruolo della cooperazione sociale

 

Pordenone

Nei primi mesi del 2013, non ci sono stati fatti di rilievo che non siano già stati segnalati ai soci e con gli stessi fattori con cui abbiamo assicurato i risultati sociali e di gestione del 2012. Riteniamo pertanto di poter confermare gli obiettivi di equilibrio di bilancio, di garanzia di occupazione per i soci e di qualità di erogazione dei servizi anche per l’anno 2013. Il budget 2013 avrà prevedibilmente alcune contrazioni oltre ai rischi derivanti dai contratti in scadenza, ma le risorse che abbiamo per affrontare tali pericoli sono molte.

Dal punto di visto economico possiamo affrontare, almeno parzialmente, l’aumento del costo del lavoro derivante dal completamento del rinnovo contrattuale con il fondo oneri residuo, così come il fondo formazione attenuerà gli oneri soprattutto riferiti alla sicurezza. Dal punto di vista gestionale proseguiremo la gestione della Cooperativa con una grande attenzione alle risorse, finanziarie ed economiche, con un attento monitoraggio del contesto di riferimento e con competenza tecnica e professionale.

Conterà molto, nel quadro delle politiche commerciali, il rapporto con la rete delle cooperative: dall’analisi dei nostri contratti, è un dato consolidato che ben più della metà del fatturato è riconducibile ad attività in Associazioni temporanee di imprese o attraverso Consorzi. Il futuro dipenderà dalla nostra capacità di dialogo ma anche dalla fermezza con cui pretendiamo il rispetto delle regole; ciò anche in relazione al fatto che il ‘mercato tradizionale’ non vede più possibilità di crescita e la concorrenza sarà ancora più agguerrita in aggiunta al reale rischio, soprattutto nell’area sanitaria, di una spinta all’industrializzazione che richiamerà i grandi capitali (escludendo la cooperazione sociale) dismettendo l’intero sistema welfare pubblico.

Ulteriore decisivo elemento per le risposte e la progettazione rivolta alle fasce oggi già escluse dal welfare riguarda la capacità di analizzare compiutamente la domanda, mantenendo un forte ancoraggio al nostro essere Cooperativa, alla mutualità interna e quindi al lavoro dei soci. L’obiettivo di accogliere i nuovi bisogni e trasformarli automaticamente in servizi a basso costo non ci può essere consegnato come una responsabilità singola ma deve essere perseguita politicamente dal livello locale al livello nazionale ed europeo. Le partnership pubblico-privato devono riconoscere, di più e meglio, il ruolo della cooperazione sociale altrimenti non saremo più in grado di perseguire i nostri obiettivi complessivi, non saremo più in grado di attivarci in progettazioni ‘innovative’ che, più ancora del denaro, hanno bisogno di sostegno politico e culturale nonché di network per essere applicate su larga scala e sul lungo periodo.

I rischi con cui affrontare le politiche di consolidamento e sviluppo possono contare, quanto a Itaca, prima di tutto su una base sociale e amministrativa solida e responsabile, attenta alla mutualità interna ma anche all’interesse generale.

Con il 2012 si è chiuso il ventesimo bilancio della Cooperativa Itaca e si è concluso l’Anno Internazionale Onu delle Cooperative. L’affermazione dei nostri 20 anni di attività è la dimostrazione della fattibilità dell’obiettivo che l’Alleanza Cooperative Internazionale ha avviato: dimostrare che, entro il 2020, la forma d’impresa cooperativa diventi leader riconosciuta della sostenibilità economica, sociale, ambientale.

Riteniamo di aver dare un grande contributo per contrastare alcune tendenze dominanti nel degradante panorama socio economico e politico, ma non saranno sufficienti i traguardi raggiunti e le nostre intenzioni a consolidare i risultati e crescere: occorre un sostegno più appropriato e soprattutto occorre una nuova, vera, onesta, solidale, fase di progettazione politica.

Orietta Antonini e Paolo Castagna

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