EDUCAZIONE ALLO SVILUPPO CON SABOR ECO Y JUSTO

ph Federica Tion

Lo stato dell’arte in Colombia del progetto internazionale che coinvolge Itaca come capofila e Oikos per la gestione delle attività

SAMANIEGO (COLOMBIA) – Uno studio di mercato sui prodotti locali, il rafforzamento delle competenze dei beneficiari colombiani e il coinvolgimento della comunità in Friuli Venezia Giulia erano gli obiettivi previsti dal progetto internazionale Sabor Eco Y Justo per l’inizio del 2018. I risultati ottenuti sono stati più che confortanti se si considera che lo studio di mercato è stato realizzato ed ha puntato non solo sul caffè cerezo andino ma anche sull’artigianato locale (paglia, tessuti e legno) di Samaniego. Quanto ai beneficiari colombiani sono state almeno un centinaio le persone, in prevalenza donne, ad essere formate in loco. Rispetto al coinvolgimento e alla disseminazione nella nostra regione, ci sono stati sei giovani volontari di Muzzana del Turgnano, Pradamano e San Daniele del Friuli che si sono recati in Colombia e, anche attraverso tre eventi pubblici realizzati nelle comunità di provenienza, sono stati circa duemila i cittadini friulani sensibilizzati non solo sulle novità recenti del progetto ma più in generale sulla situazione che sta vivendo la Colombia.

Sabor Eco Y Justo è un progetto internazionale di educazione allo sviluppo che vede coinvolte la Cooperativa sociale Itaca, come ente capofila, e Oikos onlus per ciò che concerne la gestione delle attività in collaborazione con alcuni partner locali. Il progetto si sta realizzando nel sud della Colombia, in zone in cui la diffusione della coltivazione di coca ha determinato la riduzione graduale della semina delle coltivazioni lecite e tradizionali, generando importanti limiti in tutti gli aspetti del settore agricolo, economico e sociale.

Obiettivo più generale del progetto è contribuire in maniera integrata e significativa a migliorare le condizioni di vita delle organizzazioni dei produttori di arance, di caffè e della pianta del fique, anche per contrastare concretamente le forme di oppressione, violenza e ingiustizia legate al narcotraffico e alla complessa situazione sociale e politica.

Avviato nel comune di Samaniego della Regione del Nariño, Sabor Eco Y Justo vuole sostenere le attività economiche di tre gruppi di produttori locali, i cafeteros e campesinos, gli artigiani di bambù e filo guajiro, e 65 famiglie vittime del conflitto. Dall’inizio del progetto nel dicembre 2016, sono stati realizzati diversi incontri con il SENA (Centro di Apprendimento Nazionale) per l’organizzazione di due corsi di formazione rivolti alle associazioni di artigiane e di cafeteros, ora in fase di avvio.

Per quanto riguarda il sostegno agli artigiani, il progetto ha lavorato in due ambiti principali, la formazione e la promozione dei prodotti. Rispetto alla formazione, ad ottobre dell’anno scorso per tre fine settimana si è svolto un seminario sul tema “Disegno, forme e colori”, durante il quale oltre a una parte teorica, gli artigiani sono stati invitati a immaginare e proporre nuovi prodotti combinando i tre materiali che caratterizzano ogni gruppo coinvolto, ovvero paglia, legno e filati. A dicembre è stato stretto un accordo con il SENA (Servizio Nazionale di Apprendimento) per l’avvio in primavera di un corso sul miglioramento delle tecniche di lavorazione e del concetto teorico, in un’ottica di formazione permanente che consenta di migliorare la produzione da un punto di vista qualitativo e di cura del dettaglio.

Rispetto all’ambito promozionale, a ottobre 2017 è stata avviata una collaborazione con l’ufficio cultura del Comune di Pasto per la partecipazione alle fiere organizzate nel bacino comunale da parte delle associazioni artigiane coinvolte, con l’obiettivo di ottenere una maggiore visibilità e di migliorare le vendite. Lo stesso SENA ha inserito le associazioni in alcuni spazi espositivi durante il periodo natalizio, tali attività hanno permesso alle associazioni di iniziare a farsi conoscere su un territorio più ampio che non comprende solo il comune di Samaniego, e di confrontarsi con altre realtà artigianali regionali.

Oltre alle associazioni già presenti all’interno del progetto, ovvero GERMICREAR esperta nella lavorazione del legno, FLOR DE CAFE e WAYCO ARTESANAS esperte nella lavorazione dei tessuti e dei filati, da giugno 2017 è stata coinvolta anche l’associazione MANOS UNIDAS, formata da circa 15 donne esperte nella lavorazione della paglia. Al fine di migliorare l’attività di commercializzazione sono stati fotografati e catalogati tutti i prodotti con valore commerciale con lo scopo di sviluppare la vendita online. Allo stesso tempo è stato realizzato un catalogo dei prodotti che sarà presentato in diversi punti vendita in Colombia e in Italia.

Tra agosto e settembre dello scorso anno, sei ragazzi friulani hanno preso parte a un’esperienza di volontariato in Colombia: due ragazze sono partite tramite una borsa di studio/formazione del Comune di Pradamano, un ragazzo tramite una borsa di studio/formazione del Comune di Muzzana del Turgnano e tre ragazze a spese proprie. Durante il mese trascorso in Colombia, i volontari sono stati impegnati in diversi ambiti, sostenendo le attività riguardanti lo Spazio Educativo para la paz y el buen vivir (pittura, pulizia, costruzione di mobili), ad attività ludico-ricreative con la comunità di vittime del conflitto di Cartagena. O ancora nella visita alle coltivazioni di caffè per conoscere l’intero processo produttivo, nell’approfondimento della cultura e degli stili di vita del territorio partecipando ad incontri con medici tradizionali e soggiornando nelle case delle famiglie locali.

Nel corso della loro permanenza in Colombia, diversi ragazzi hanno potuto mettere a disposizione le proprie capacità e abilità. Ad esempio, una ragazza-giocatrice di calcio dell’Udinese femminile si è offerta di allenare la squadra di calcio femminile della comunità di vittime del conflitto. Adottare lo sport come strumento di aggregazione ha potuto creare una relazione più stretta che, visto l’entusiasmo delle donne della comunità per il calcio, ha portato poi ad instaurare una sorta di collaborazione con la squadra di calcio femminile dell’Udinese, che ha donato diverse divise per le donne colombiane. Da quel momento di scambio e condivisione è nata una collaborazione che si sta già proiettando verso progetti futuri.

Al termine del periodo di permanenza, due volontari hanno deciso di prolungare la loro esperienza per altri due mesi: entrambi si sono impegnati nello sviluppo delle attività del progetto. Federica Tion, grazie alla sua formazione ed esperienza come designer, ha organizzato un seminario formativo rivolto agli artigiani e ha curato la creazione del catalogo con tutti i prodotti. Inoltre, è stata coinvolta nelle attività relative all’avvio del centro per la raccolta della plastica. A tale proposito, la volontaria, rientrata in Italia a dicembre per il periodo natalizio, è ripartita per la Colombia a febbraio per affiancare Oikos nella realizzazione delle attività fino a giugno 2018.

A cura di Fabio Della Pietra (fonte Oikos onlus)

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